Gruppo dell'Incanto/Ambasciatori di Poesia



da sinistra nella foto:
Mario Martinengo (chitarra), Aldino Leoni (voce), Daniela Desana (voce recitante), 
Andrea Negruzzo (pianoforte), Giorgio Penotti (fiati, voce), 
Serafina Carpari (voce), Gino Capogna (percussioni)




La formazione poetico/musicale del Gruppo dell’Incanto propone in concerti – a un pubblico non strettamente della poesia - programmi di  poesia cantata e di “nobili canzoni”.
Le canzoni “nobili” si basano su testi verbali, poetici o prosastici, "degni" indipendentemente dalla musica di cui sono rivestiti: testi che, per divenire “canzoni”, hanno ricevuto musica, una loro musica, quella che in qualche modo già contenevano e che il compositore ha saputo cogliere.
Il Gruppo dell’Incanto è “ambasciatore di poesia” della Biennale di Alessandria presso il pubblico vario.
In repertorio, autori contemporanei e del passato (tardo-medievale e rinascimentale), con qualche attenzione per la canzone d’autore.

Per altre informazioni e per visualizzare il repertorio completo della formazione:
compagniadellincanto.wordpress.com






I concerti del Gruppo dell'Incanto
come "Ambasciatori di Poesia" 
della Biennale di Poesia di Alessandria

nel 2012:

18 Marzo, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
5 Maggio, Centro di Cultura dell'Università Cattolica (sede di Alessandria)
26 Maggio, Villa Scheibler, Quarto Oggiaro (MI)
21 Giugno, Biblioteca Civica di Novi Ligure
2 Settembre, Approdo fluviale di Rivarone (AL)
9 Novembre, Museo Civico (Sala delle Lunette) di Casale Monferrato
8 Dicembre, Santuario di Crea (AL)
15 Dicembre, Auditorium Santa Chiara di Casale Monferrato
20 Dicembre, Centro di Cultura dell'Università Cattolica (sede di Alessandria)
21 Dicembre, Atelier dell'Associazione "Roncoli" di Novi Ligure

nel 2013:


13 Gennaio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
20 Aprile, Auditorium "San Rocco" di Frassineto Po
21 Giugno, Biblioteca del Seminario Vescovile di Casale Monferrato
22 Giugno, Borgo di Castellania (AL) 
28 Settembre, Santuario di Crea (AL)
23 Dicembre, Salone di Rappresentanza Azienda Ospedaliera di Alessandria 

nel 2014:

23 Gennaio, Biblioteca Civica di Acqui Terme
26 Gennaio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
4   Maggio, Castello di Piovera
11 Maggio, Sala Parrocchia di Valle San Bartolomeo (AL)
26 Settembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessamdria
15 Novembre, Auditorium San Baudolino di Alessandria
8   Dicembre, Salone di Rappresentanza Azienda Ospedaliera di Alessandria

nel 2015:

11 Gennaio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
8   Marzo, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
16 Aprile, Centro Congressi di Saint Vincent (AO)
3   Maggio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
20 Settembre, Pieve di Volpedo (AL)
12 Dicembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
17 Dicembre, Hotel Candiani di Casale Monferrato

nel 2016:

20 Febbraio, Istituto "Lanza" di Casale Monferrato
8 Aprile, Liceo "Plana" di Alessandria
22 Aprile, Istituto "Sobrero" di Casale Monferrato
10 Agosto, Chiostro dei Cappuccini di Voltaggio (AL)
6 Novembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
20 Dicembre, Hotel Candiani di Casale Monferrato

nel 2017:

12 Febbraio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
22 Marzo, Villa Scheibler di Milano
16 Giugno, "L'Isola Ritrovata" di Alessandria
30 Settembre, Sala SOMS di Volpedo (AL)
26 Novembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
21 Dicembre, Centro di Cultura dell'Università Cattolica (sede di Alessandria)

nel 2018: 

25 Marzo, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
11 Maggio, "L'Isola Ritrovata" di Alessandria
28 Maggio, Liceo "Plana" di Alessandria
6 Ottobre, Centro Congressi "Il Borgo" di Castellanìa (AL)
14 Dicembre, Stardust Theater di Casale Monferrato

nel 2019:

6 Gennaio, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
20 Marzo, Istituto "Lanza" di Casale Monferrato
24 Marzo, Villa Claudia di Morbello (AL)
9 Maggio, "L'Isola Ritrovata" di Alessandria
3 Luglio, Sala Pessini di Castelnuovo Scrivia (AL)
17 Novembre, Auditorium Museo di Marengo
1 Dicembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria
14 Dicembre, Stardust Theater di Casale Monferrato

nel 2020:

8 Febbraio, Istituto "Sobrero" di Casale Monferrato

           (attività sospesa per emergenza sanitaria)

nel 2021:

19 Novembre, Museo Etnografico della Gambarina di Alessandria

nel 2022:

3 Luglio, Sagrato Chiesa Parrocchiale di Valle San Bartolomeo (AL)
20 Ottobre, Conservatorio "Antonio Vivaldi" di Alessandria
21 Dicembre, Centro di Cultura dell'Università Cattolica (sede di Alessandria)

nel 2023:

13 Maggio, Centro DEVA di Alessandria
9 Giugno, Conservatorio "Antonio Vivaldi" di Alessandria
10 Agosto, Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio
10 Dicembre, Museo di Marengo
17 Dicembre, Chiesa Parrocchiale di Francavilla Bisio





IL NUOVO CD 
DEL 
GRUPPO DELL'INCANTO/AMBASCIATORI DI POESIA:

                                        "I GATTI"

(Per richiederlo: compagnia.incanto@libero.it)



Loris  Maria  Marchetti

Il Gruppo dell'Incanto:  I GATTI 



A chi mi chiedesse un'opinione sui brani compresi ne I Gatti, ultimo CD del “Gruppo dell'Incanto” (Collana Gli Echi – Joker, 2015), risponderei come rispose Alberto Moravia a chi gli domandava se gli piacevano i quadri di Guttuso: «Sì, mi piacciono». E se colui, insistendo, chiedesse ancora perché mi piacciono, ancora replicherei come lo scrittore: «Mi piacciono perché mi piacciono, non ho altro da dire»
In realtà Moravia, nell'intervista del 1962, dice un mucchio di altre cose, e qualcosa aggiungerò volentieri anch'io, anche se in misura più ridotta (ma non perché I Gatti siano a priori meno importanti della pittura di Guttuso). Le nove canzoni dell'album, uscite dalla penna di Aldino Leoni o di Giorgio Penotti (C'era una volta) o della coppia Leoni-Penotti in tre casi (la stupenda e commovente Filastrocca per Leonardo  è invece  frutto della collaborazione di Leoni con il poeta genovese Ettore Bonessio di Terzet da poco dolorosamente scomparso), si librano in un fervido clima di poesia in tutto degno della migliore canzone d'autore, della canzone “cólta”, di tradizione italiana e non solo italiana. E non soltanto perché Leoni, come è noto, è un validissimo poeta in proprio anche al di fuori del contesto musicale e il Penotti “paroliere” coglie a sua volta esiti di notevole rilievo: il Gruppo già nel nome si richiama, poeticamente, all'Incanto, e Incanto si può e si deve anche leggere In-Canto, giacché alle sue fortune, oltre alle voci di Leoni e Penotti, cooperano quelle fondamentali per carattere e sensibiltà di Serafina Carpari e di Daniela Desana, quest'ultima come voce recitante. (Non andranno poi dimenticati i valenti strumentisti Gino Capogna, Mario Martinengo e Andrea Negruzzo – gli ultimi due anche arrangiatori – , oltre, si intende, al già citato Penotti nella veste di polistrumentista).
Fervido clima di poesia, dicevo. Infatti, sia che le canzoni, con invenzione geniale e raffinata, tocchino storie e leggende locali (in particolare di Genova o dell'Alessandrino), o risvolti sublimati della vita e dell'intimità quotidiana, o i temi eterni e ineliminabili della natura e dell'amore con eloquenti sterzate verso i cosmici piani dello Spirito  e del Sacro, l'esperienza ormai solida e rodata del Gruppo –  nato nel 2005 e firmatario di un buon numero di spettacoli teatrali, di concerti, di “teatralconcerti” oltre che di CD e di DVD – centra bersagli vieppiù ambiziosi e significativi di incidenza e personalità. Vero è (non me ne vogliano i bravi Incantati... ed Incantanti) che qualche lontana eco di autorevoli riferimenti qua e là fa ancora capolino, ma ormai, come avviene per qualsiasi forma artistica, quasi a livello di citazione (per lo più involontaria) ed è risaputo che ogni opera d'arte si nutre di tutte quelle – infinite – che l'hanno preceduta. 
Opera d'arte. Certamente. Una canzone, una semplice canzone, quando è “bella”, cioè quando è riuscita, quando ha conseguito la sua organica espressività, è un'opera d'arte. Come lo è una sinfonia di Beethoven o lo sono un dramma di Verdi o di Wagner. Ogni creazione in rapporto con il proprio àmbito di natura e specificità. E talvolta anche in assoluto. Scriveva Montale in un articolo del 1960 di essere «convinto che una canzone come Miss Otis regrets di Cole Porter vale il più bel racconto di Faulkner». Sappiamo che Montale amava i paradossi, ma quei paradossi racchiudevano di solito una elevata dose di verità e di esattezza: per sincerarsene basta ascoltare il capolavoro di Porter – parole e musica – confrontandolo magari con Santuario Luce d'agosto del sommo romanziere americano.  
Sì, ribadisco, le canzoni de I Gatti mi piacciono. Mi piacciono tutte. Nessuna meno di altre, semmai qualcuna più di altre. Ma preferisco non rivelare quali. Perché questa non è proprio una recensione, un sommario schizzo di critica, ma, in prima battuta, un'amichevole e verace attestazione di consonanza e un affettuoso augurio di lungo e felice volo.   




Giacomo Balduzzi


I Gatti

I Gatti, edito nella Collana Gli Echi (Joker, 2015) è un CD composto da nove canzoni. L’albo è realizzato da “Il Gruppo dell’Incanto”, la formazione musicale alessandrina composta da Aldino Leoni (voce), Serafina Carpari (voce), Giorgio Penotti (voce, flauto, chitarra, basso e altri strumenti), Mario Martinengo (chitarra), Andrea Negruzzo (pianoforte), Gino Capogna (percussioni) e Daniela Desana (voce recitante). Il brano che dà il nome al CD, “I gatti”, chiude la raccolta con immagini semplici della vita quotidiana: “i gatti delle città / seguono di notte / gli itinerari chiari dei cani, / cercano le impronte dei bambini, / il pelo arruffato nel pungente vento/ che spazza le lamiere delle auto”. Sembrerebbe proprio questa la cifra poetica di tutto il CD: la bellezza, l’incanto, della semplicità, della piccole cose, che segnano il tempo, la storia delle persone e dei territori. Basta ascoltare con attenzione il brano d’apertura: “Genova Prà”, ispirato a un’antica leggenda secondo la quale l’ottimo basilico coltivato sulle alture di Prà, a Genova, è stato seminato dopo una sanguinosa battaglia in epoca napoleonica nella quale morirono migliaia di cavalli. La grande storia dei condottieri, delle armate e delle battaglie sanguinose, dunque, lascia spazio alla meravigliosa semplicità delle piante di basilico “che crebbero e seppero di mare”. La grande storia si affaccia anche nella seconda canzone dell’albo, “C’era una volta”, che parla di due ragazzi figli di due famiglie, una cristiana e l’altra saracena, che si innamorano. Un amore difficile, contrastato: i protagonisti della canzone sono i Giulietta e Romeo della Fraschetta, la zona a est di Alessandria, un tempo boscosa, abitata nel Medioevo anche da popolazioni musulmane. L’incanto delle piccole cose semplici e al tempo stesso straordinarie della vita di tutti i giorni è quello che ritroviamo nella “Filastrocca per Leonardo”, frutto della collaborazione di Aldino Leoni con il poeta genovese Ettore Bonessio di Terzet, da poco dolorosamente scomparso. Leonardo, il piccolo destinatario della ‘ninna-nanna’ è il nipote del poeta. Ci sono poi due canzoni, “Le grotte” e “Un uomo, una donna”, che affrontano il tema del Natale, visto soprattutto come momento di misterioso incontro tra umano e divino: “E in una grotta accade / che il vento entri forte, / gli sguardi si smarriscono, / che cerchino tepore / di lana, di mantello / di paglia intrisa d’aria. // E che un corpo piccolo / riveli un gran mistero / del Padre delle stelle / disposto a respirare”. Nella canzone “Eclissi di luna”, il tema dell’uomo con lo sguardo rivolto alla luna, tanto caro alla tradizione poetica, è trasformato dalla presenza dell’eclissi e da uno sguardo collettivo: “Siamo tanti stasera / a guardare la luna / un po’ in punta di piedi […] Questa notte diversa è di un sole negato, / di una terra vagante. // E noi stiamo a guardare da un po’ / con il fresco sui volti bagnati / l’umiltà della luna”.  Il tema della bellezza semplice, dell’incanto delle piccole cose della vita, è affrontato anche in opposizione ai miti del nostro tempo, in particolare l’edonismo e della ricerca spasmodica della ricchezza materiale e della notorietà. L’idolatria dell’uomo verso il piacere, la bellezza esteriore della giovinezza e le ricchezze materiali sono affrontate e denunciate con ironia e senza moralismi, piuttosto evidenziando la sempiterna valenza del motto epicureo, che riecheggia ne “L’esistenzialità”: “per ora siamo vivi ed gaudeamus!”, e della Canzone di Bacco di Lorenzo de Medici, ripresa nei versi di “Quando rosa”: “Tanto bella giovinezza / che più bella non si può / e che sia solo festa / e trabocchino parole / dalle coppe dei pensieri! // E che cantino i successi / delle piazze sugli schermi / e che vengano i denari / gran conforto della vita / perché bella è giovinezza / che più bella non si può!”. Un disco che sa raccontare storie, emozionare, far pensare; da ascoltare e riascoltare.


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