ATTRAVERSANDO
VERSI
Questa pagina offre il quadro programmatico generale delle iniziative rivolte, soprattutto fra gli anni '80 e il primo decennio del 2000, dalla Biennale di Poesia al mondo della scuola.
A documentare quanto è stato fatto restano gli "OPUSCOLI DIDATTICI DI POESIA" (editi dal Comune di Alessandria nell'ambito delle "Proposte per la Scuola") oltre alle sezioni dedicate degli Atti delle varie Biennali.
A documentare quanto è stato fatto restano gli "OPUSCOLI DIDATTICI DI POESIA" (editi dal Comune di Alessandria nell'ambito delle "Proposte per la Scuola") oltre alle sezioni dedicate degli Atti delle varie Biennali.
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La Biennale di Poesia di Alessandria
e il mondo della scuola
Moltissimi bambini, ragazzi e
giovani, in una metodica operazione didattico-poetica avviata in parallelo con la Biennale di Poesia e con i suoi convegni su "la poesia
oggi", hanno negli anni partecipato alla rassegna “Attraversando Versi”.
Alessandria,
città in passato di caserme e di commerci più che di cultura, è dagli anni ’80
luogo di eventi incentrati sul poetico nei suoi rapporti con la società e
con le arti. Diciotto appuntamenti biennali, alcuni internazionali,
con la direzione scientifica di Giorgio Barberi Squarotti e in presenza dei maggiori
critici e poeti. Con la poesia e i poeti anche numerosi artisti, a tentare di
rinsaldare i naturali vincoli fra le arti di parola e le altre arti, per ridare
vigore alla parola d'arte e per offrirla nuovamente a un pubblico.
Ebbene, intraprendendo quest’avventura poetica, era chiara l’esigenza del dover operare con impegno anche nel campo della didattica e fu così che ebbe inizio “Attraversando versi”.
Scaturirono contatti con coloro che, in varie parti d’Italia, agivano per una diversa
collocazione della poesia nella scuola; furono anni di appassionanti scambi e
di collaborazioni con Roberto Piumini, Pietro Formentini, Donatella Bisutti, Ersilia Zamponi, Loredana Perissinotto, Francesco
Langella, Emilio Vigo; si organizzavano corsi per insegnanti, spettacoli per
le scuole, soprattutto si animavano esperienze di poesia e di teatro con
bambini e ragazzi, impegnandoli come dicitori, attori, sceneggiatori, scenografi.
Si constatò
che non era la poesia a mancare nella scuola (alla poesia,
anzi, si è sempre dedicato abbondante tempo); mancava, o era condotto in modo
insoddisfacente, il lavoro intorno alla poesia, mancavano esperienze di libertà
con la parola poetica. Si cominciò così a sensibilizzare gli insegnanti, a
prestare loro collaborazione perché sul testo potesse fiorire altro:
recitazione, teatralità, canto, immagine grafico-pittorica...
Agli alunni,
ora come allora, si lasciano intravedere le potenzialità praticamente infinite
della parola, li si invita a impiegarla anche nella dimensione estetica. Pur senza
dimenticare che essere poeti è cosa ardua e non alla portata dei bambini,
questi vengono invitati a collaborare per esprimere quanto di poetico riescono a concepire; li si aiuta ad
accorgersi di quanto solitamente sfugge all’osservazione e alla riflessione
affrettate, cercando di mantenerli creativamente vigili e attenti nell'evitare insidiose banalità.
Non sappiamo se si possa parlare di una via alessandrina alla poesia nella scuola; si può dire che negli anni si è cercato di elaborare un comportamento, un’atmosfera di
lavoro nella quale fare scaturire unità didattiche attorno alla
parola poetica. Si è cercato di andare
oltre i contenuti, immettendo un’esigenza di cura formale; si è anche cercato, d'altra parte, di non permanere nel solo gioco verbale, in un inutile formalismo ludico.
A inizio
d’anno scolastico, le classi che decidono di “attraversare versi” si rivolgono
alla Biennale di Poesia per ricevere collaborazione, per
intraprendere percorsi di scoperta, di scrittura, di elaborazione testuale, di
messa in scena.
A insegnanti
e alunni si propone di individuare temi di sicuro interesse per farne fulcri di
ricerca, in vista della elaborazione di soggetti da svolgere con attività
teatral-poetica finalizzata alla comunicazione finale: comunicazione che lascerà sempre
trasparire le scelte, le vie, le insidie aggirate della banalità, le decisioni
e le invenzioni, in una parola tutto il lavoro svolto.
Alla luce
delle varie esigenze, vengono contattati il poeta, il musicista, l’attore,
lo scrittore, perché avvengano frequenze e scambi fra la scuola e le arti. Si favoriscono esperienze di attraversamento di territori
solitamente nuovi per bambini e ragazzi, quelli dell’incontro con adulti
creativi per la collaborazione nella scrittura poetico/teatrale e nella messa
in scena. Chi andrà fra gli alunni, per "attraversare versi" con loro, non lo dovrà fare solo come animatore di esperienze didattiche: porterà se
stesso con la propria opera, si metterà a disposizione per ricercare e
per produrre qualcosa di originale, più maieuta che semplice animatore, dunque.
E’
solitamente l’insegnante ad avvertire la possibilità di immettere nella vita di classe persone e attività piuttosto inedite per la scuola, privilegiando la
parola poetica.
Ogni anno si
assiste così a un fiorire di produzioni testuali e di percorsi nelle arti
all’insegna della leggerezza (solitamente le unità spettacolari di
“Attraversando Versi” non superano i dieci-quindici minuti) e della meraviglia
(per quanto si è riusciti a fare con buona dose di divertimento).
Se
quanto appena sommariamente descritto avviene di solito nel territorio
alessandrino, a tutte le altre scuole di ogni ordine e grado si offre la
possibilità di usare la Biennale di Poesia di Alessandria come centro di
raccolta e di documentazione su quanto si continua a fare
con la poesia.
Questo spazio segnalerà, descrivendole sinteticamente, le esperienze che vorrete comunicarci.
Questo spazio segnalerà, descrivendole sinteticamente, le esperienze che vorrete comunicarci.
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