Il vostro spazio poetico



Quartine in terra di Mancia

Sei lontana terra di Mancia
miraggio di sospiro al chiaro di luna
eppure è lì che voglio andare
a cavallo d'una puledra bruna.

Indosserò la giubba dei giullari
le righe della ribellione
i sonagli folli del sorriso
coscienti d'ogni ragione.

Riderò spronando la giumenta
nell'ebbrezza della libertà:
terra di Mancia un uomo è tornato
a difendere il suo sogno in onestà.

Le braccia del nemico
arraffano, rubano il denaro
arano l'orizzonte pulito
giganti lerci dal seme avaro.

Restano in fila sull'attenti
i seguaci omologati a ubbidire
a fare tutti le stesse cose
soggiogati per non capire.

Non è per costoro la Mancia
l'esilio del cavaliere mai pentito.
Errante e benedetto
lo sguardo schiude l'infinito.

La Mancia s'avvicina
Dulcinea... sei tu la mia pianura
mi perdo e ti ritrovo amore mio
in fresca carezza di verzura.

La Mancia è per noi
è il mondo che sentiamo
l'ideale che redime
il saldo altrove in cui crediamo.

Viaggia il pensiero
non ferma mai l'ardore
risale la corrente
batte impavido il mio cuore.

                 Lina Maria Ugolini




Cervino e Monviso

Cervino e Monviso erano fratelli
- solo un po' più alto e più magro
il primo - e stavano affiancati:
finché un maleficio, forse
di Merlino, non li ha separati;
o più probabilmente un litigio,
come tra fratelli succede.

Il mio auspicio è che quando,
causa trampismo, un'ultima guerra
renderà la terra non più umana,
indeclinabile ogni ismo,
un sommovimento tellurico li riavvicini
(e che la Terra post-umana si disinquini).

                                   Beppe Mariano



Cecilia

a sciolte briglie
per una danza e un canto

e gli occhi

allumanti rimbalzano
tra il sorriso e il pianto

pupille

di stelle piccole
ad inghiottire il mondo

in una bolla di meraviglia


                 Gianfranco Isetta



da pozzo a sorgente

buio il tuo cerchio
e profondo non so quanti anelli
a contenere la terra
immagino alghe melma e ghiaia
forse roccia sul fondo
dove l'acqua conserva una luce

riflesso d'eterno che si fa ritorno

mio padre parla dallo zampillo
che sgorga nel muschio
ha voce limpida e mani di vento
lo sento la sera accarezzare le acacie
quando il sole si adagia sul pendio
o infuriarsi nel verde della golena
fra pioppi salici e ontani
gridare sta' attenta non farti ingannare

segui l'istinto prenditi il mondo

                     
                        Vanda Guaraglia



Il fringuello

Forse coltiva l'arte di perdersi
ritrovarsi il fringuello canterino
che vola di palo in frasca, smarrito

nel suo nulla, perché vuole immergersi
nel dispetto, almeno un pochino,
nel piacere di starsene stranito

lontano da schiamazzi, nella pace
celeste, quando l'ardore non tace,

ma s'accontenta d'un vago sorriso
che s'intravede nel vento per inciso.

 
                         Mario Rondi



Impressioni su Alessandria

Per un laccio d'oro, per una
resurrezione mancata
lottai ad Alessandria.

Nei pressi di una fontana,
vicino ai platani ammalati di piombo,
un faggio mi ha ricordato
la fortezza stanca, le ombre del cuore
che mi lasciano stare.
Cambio i nomi delle cose, inverto le insegne, vado
in direzione opposta.
Dopo l'assedio
mi sento triste.

Prato, allodola, terra e fiume.


Rivarone
                A Rosetta Bertini

Le terre rosse
dove si trovano.
Perché disporle
così tra il verde?

Si dividono
e dalle rive nasce
un preludio che si perde
fra il Tanaro e il Po.

                         Giuseppe Piersigilli




 

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Inviate i vostri testi poetici a: biennalepoesiaalessandria@gmail.com



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